L’alta pressione a cuore caldo che si sta consolidando in Italia garantirà bel tempo su tutto il territorio nazionale almeno fino al 31 dicembre, con un aumento significativo delle temperature. Questo anticiclone è associato a un flusso di aria molto mite proveniente dal Nordafrica, che favorirà un ulteriore incremento delle temperature, sostenuto anche dalla formazione di un anticiclone europeo con caratteristiche di grande stabilità. Le temperature registreranno un aumento notevole soprattutto sui rilievi.
In questa fase sembrerà che l’inverno entrerà nuovamente in pausa, con valori termici decisamente superiori alla media stagionale. Questa situazione crea non pochi disagi per le località sciistiche delle Alpi, dove le temperature, anche a quote elevate, risultano eccezionalmente alte. Durante il giorno, per trovare valori sotto 0 °C, bisogna salire oltre i 3000 metri.
Le condizioni cambiano invece nelle valli alpine, in particolare quelle in ombra e racchiuse tra le montagne. Il clima è differente anche in Pianura Padana, dove i pomeriggi sono relativamente miti, con temperature massime che sfiorano i 10 °C, ma durante la notte i termometri possono scendere fino a -5 °C, causando forti escursioni termiche. Questo fenomeno è una conseguenza delle caratteristiche peculiari degli anticicloni a cuore caldo, che possono generare situazioni meteorologiche estreme.
Un altro aspetto da considerare è la grande quantità di neve accumulatasi sull’Appennino, che con il rapido aumento delle temperature sarà soggetta a un progressivo disgelo. Ma attenzione, l’innevamento rimarrà ottimo nelle località sciistiche, in quanto l’aria fredda non tarderà a raggiungere quest’area.
Cambiamenti meteo dopo Capodanno
Subito dopo Capodanno, la situazione cambierà rapidamente. Si avvicinerà un’area di bassa pressione accompagnata da aria molto fredda proveniente dai Balcani. Al momento, benché da confermare, si prevede un significativo calo delle temperature a partire dal 3 gennaio. Le correnti gelide faranno precipitare le temperature in modo marcato, ma restano incertezze riguardo alle precipitazioni nevose nel Nord Italia. La bassa pressione sembra meno intensa e potrebbe rapidamente spostarsi verso sud, lasciando il Nord Italia ben presto con cieli sereni nel momento di massima ondata di freddo. Tuttavia, le previsioni attuali sono contrastanti, e ulteriori aggiornamenti sono necessari.
Le prime avvisaglie del cambiamento potrebbero manifestarsi già il 1° gennaio 2025, con precipitazioni in arrivo su Sardegna e Sicilia, estendendosi all’arco alpino occidentale. La nuvolosità aumenterà gradualmente su gran parte del territorio italiano, specialmente nel Nord-Ovest e sulle regioni tirreniche. Fiocchi di neve potrebbero cadere sulle Alpi occidentali e sull’Appennino settentrionale, in particolare quello toscano.
Nevicate e temperature in calo tra il 2 e il 4 Gennaio
Il 2 gennaio si potrebbero verificare le prime nevicate sparse sul settore nord-occidentale, anche a quote molto basse. Non si escludono fioccate in Val Padana, preludio di una possibile nevicata più consistente. Tuttavia, le proiezioni sono incerte: alcuni modelli prevedono un peggioramento diffuso su tutto il Nord Italia, con nevicate in molte località. Parallelamente, si attendono condizioni di maltempo in diverse regioni italiane.
Il 3 gennaio la perturbazione dovrebbe intensificarsi, con la formazione di un minimo di bassa pressione che interesserà le regioni settentrionali. Questa configurazione atmosferica appare favorevole per precipitazioni nevose a quote molto basse, probabilmente anche nel settore centro-occidentale della Pianura Padana. Non si esclude una fioccata su Milano e Torino, o forse anche neve, ma la possibilità rimane al momento indefinita.
Il 4 gennaio, la perturbazione associata alla bassa pressione si sposterà probabilmente verso l’Adriatico, consentendo l’afflusso di aria molto fredda verso le regioni settentrionali e adriatiche, con un’estensione progressiva a tutto il territorio nazionale. Le precipitazioni potrebbero assumere carattere nevoso anche a quote inferiori rispetto a quelle previste inizialmente.
L’Epifania e l’irruzione di aria fredda
Secondo le proiezioni del centro meteo europeo, il giorno dell’Epifania potrebbe essere caratterizzato da un’irruzione di aria fredda proveniente da nord-est, con un abbassamento delle temperature soprattutto in Emilia-Romagna, Sardegna e sul settore nordorientale del paese. La bassa pressione dovrebbe spostarsi verso lo Jonio, favorendo l’arrivo di aria gelida che coinvolgerà l’intera Italia, portando valori inferiori alla media stagionale.
Nelle regioni meridionali si prevedono condizioni di maltempo con nevicate a basse quote lungo la fascia appenninica, sul versante adriatico e nelle zone interne della Sicilia settentrionale e della Sardegna orientale.
Evoluzione meteo a lungo termine
Dopo l’Epifania, l’alta pressione si allontanerà nuovamente dall’Italia, lasciando spazio a una bassa pressione molto profonda con il centro situato verso il Baltico meridionale, che potrebbe influenzare anche l’Italia con correnti settentrionali. Intorno al 7-8 gennaio si potrebbe assistere a un nuovo calo termico.
Le proiezioni a lungo termine rimangono molto incerte. Alcuni modelli prevedono un’intensificazione del freddo, con condizioni invernali rigide che potrebbero perdurare per circa una settimana. Ulteriori aggiornamenti meteo saranno necessari per confermare l’evoluzione.
