Secondo il modello ECMWF, le previsioni invernali per gennaio, febbraio e marzo delineano uno scenario meteorologico complessivamente caratterizzato da un sistema di bassa pressione sull’estremo nord-ovest dell’Europa. Questa configurazione spinge il flusso a getto verso latitudini più alte, favorendo lo sviluppo di una zona di alta pressione su gran parte del continente europeo. Questo sistema di pressione, tuttavia, rappresenta una media su tre mesi e, come tale, nasconde al suo interno numerose variazioni sia mensili sia settimanali.
In termini di temperature, il modello indica anomalie termiche calde prevalenti in gran parte dell’Europa, con una distribuzione variabile. Le anomalie sono più deboli nelle aree occidentali e sud-occidentali del continente, a causa del flusso occidentale proveniente dall’Atlantico, caratterizzato da aria generalmente mite o a tratti fredda.
Viceversa, le regioni centro-orientali e nord-orientali dell’Europa mostrano anomalie termiche più marcate, con temperature significativamente al di sopra della norma stagionale. Questo quadro suggerisce un inverno meno rigido per gran parte del continente, benché sia importante considerare che si tratta di tendenze generali e non di previsioni dettagliate per specifiche località.
Le precipitazioni previste dal modello ECMWF si concentrano sull’Europa settentrionale, dove si osserva un aumento delle piogge a causa dello spostamento verso nord del flusso a getto e dei sistemi di bassa pressione. Al contrario, l’Europa sud-occidentale è destinata a ricevere meno precipitazioni del normale, con un clima generalmente più secco in questa regione.
Alcune aree del Mar Mediterraneo, tuttavia, potrebbero registrare un aumento delle precipitazioni, probabilmente dovuto all’interazione tra sistemi di alta e bassa pressione che si sviluppano sulle acque calde del bacino mediterraneo.
I dati mensili per febbraio 2025 offrono una visione più dettagliata, evidenziando un potenziale corridoio di aria fredda sull’Europa occidentale e nord-occidentale, mentre aria più calda del normale potrebbe continuare a risalire verso est e la Scandinavia.
Tuttavia, le previsioni non mostrano anomalie significative di aria fredda in Europa, suggerendo che tali condizioni potrebbero essere il risultato di medie mensili che mascherano variazioni locali o eventi freddi più isolati. Nonostante la mancanza di segnali chiari per un inverno particolarmente rigido, il modello ECMWF supporta l’idea che il mese di febbraio possa essere caratterizzato da un flusso da nord, portando potenzialmente fasi di aria più fresca o instabile in alcune aree del continente.
In definitiva, il modello ECMWF descrive un inverno europeo dominato da temperature più calde del normale, con una maggiore variabilità nelle precipitazioni tra nord e sud. Sebbene l’aumento delle temperature sia più pronunciato verso il centro e il nord-est, i dettagli locali e le variazioni settimanali possono creare opportunità per periodi più freddi, specialmente nelle aree influenzate da flussi settentrionali o orientali.
Questo scenario riflette un equilibrio complesso tra alta pressione continentale e bassa pressione sull’Atlantico settentrionale, che modella in modo significativo il clima invernale dell’intera regione.
