Negli ultimi decenni, il riscaldamento globale ha portato a significativi cambiamenti in Groenlandia, trasformando il paesaggio ghiacciato con l’espansione della vegetazione e l’assottigliamento dei ghiacciai. Uno dei risultati più sorprendenti di questo fenomeno è stata la riscoperta di Camp Century, una base militare statunitense risalente alla Guerra Fredda, rimasta sepolta per oltre mezzo secolo sotto metri di ghiaccio.
L’operazione UAVSAR: tecnologia e scoperta
Nella primavera del 2024, un team di scienziati e ingegneri della NASA ha effettuato un’operazione di mappatura sulla calotta glaciale della Groenlandia utilizzando il sofisticato radar UAVSAR (Uninhabited Aerial Vehicle Synthetic Aperture Radar). Questo radar, montato su un Gulfstream III, offre una mappatura tridimensionale dettagliata della superficie e delle strutture sotterranee, una capacità che lo distingue dai sistemi tradizionali bidimensionali.
Durante questi test, il radar UAVSAR ha rivelato un’enorme rete di tunnel e infrastrutture sepolte sotto 30 metri di ghiaccio. Queste strutture si sono rivelate essere quelle di Camp Century, un sito militare costruito dagli Stati Uniti nel 1959, al culmine della Guerra Fredda.
Camp Century: la città sotto il ghiaccio
Situata all’interno di un ghiacciaio groenlandese, Camp Century era una base militare segreta composta da un complesso sistema di tunnel e installazioni. La sua costruzione rappresentò una sfida straordinaria: temperature gelide, che oscillavano tra -12°C e -29°C, tempeste di neve incessanti e la scarsa luce diurna artica rendevano il lavoro quasi impossibile. Nonostante ciò, gli Stati Uniti completarono il progetto come parte del loro programma di test per l’eventuale dispiegamento di missili nucleari dall’Artico.
La base fu abbandonata nel 1967, ma la convinzione che il ghiaccio l’avrebbe custodita per sempre si è rivelata errata. Studi scientifici condotti nel 2016 avevano già messo in guardia sul fatto che il cambiamento climatico e l’assottigliamento dei ghiacciai avrebbero potuto riportare alla luce Camp Century e i suoi pericolosi rifiuti.
I rischi ambientali di Camp Century
Oltre al valore storico, la riscoperta di Camp Century pone un problema urgente: i rifiuti biologici, chimici e radioattivi lasciati dalla base. Questi materiali, una volta intrappolati in profondità sotto il ghiaccio, rischiano ora di essere esposti all’ambiente a causa del disgelo accelerato. Tra i materiali pericolosi ci sono residui di carburante, sostanze chimiche e probabilmente tracce di radioattività, che potrebbero contaminare l’ecosistema artico.
Impatti del cambiamento climatico e il ruolo della tecnologia
La scoperta accidentale fatta dall’UAVSAR non solo fornisce nuove informazioni sulla topografia sotterranea della Groenlandia, ma offre anche strumenti per comprendere meglio i rischi ambientali legati al disgelo dei ghiacci. Questa tecnologia potrebbe aiutare a stimare i tempi entro i quali i rifiuti di Camp Century potrebbero emergere e offrire indicazioni su come mitigare potenziali danni ambientali.
La combinazione di avanzate tecnologie radar e l’urgenza di affrontare le conseguenze del cambiamento climatico sottolinea l’importanza della ricerca scientifica. La Groenlandia, una delle regioni più vulnerabili al riscaldamento globale, non è solo una sentinella dei cambiamenti climatici, ma anche un archivio di storie umane e militari che il disgelo sta lentamente riportando alla luce.
